Torna l’incubo della crisi rifiuti.

(di Francesco Iacotucci da Terra)

L’incontro tra de Magistris e Caldoro sul ciclo dei rifiuti definito dai due cordiale e produttivo è sicuramente il modo giusto di partire per il neo-sindaco. Contemporaneamente vale la pena ricordare però che i punti delicati del ciclo rifiuti campano sono molti e necessitano di interventi  rapidi ed efficaci in cui vanno coinvolti anche il governo e la provincia.

Per quanto riguarda la raccolta differenziata si sa bene che è il vero punto debole del comune di Napoli. Si parte da un misero 19% del mese di marzo,ed il sindaco ha promesso un vero salto di qualità in questo settore. Ovviamente per avere un forte incremento della raccolta differenziata in poco tempo saranno necessari ingenti finanziamenti per le infrastrutture (camion, bidoncini, comunicazione etc). I fondi erano stati stanziati sia dal governo che dalla regione, ma per ora non sono stati resi disponibili.

Si parla di circa 25 milioni di euro che permetterebbero di partire in tempi brevi con la realizzazione del piano illustrato in campagna elettorale da De Magistris.

Altro nodo da sciogliere sono gli impianti di compostaggio, senza i quali i costi della differenziata aumentano a dismisura dovendo portare la frazione umida in giro per l’Italia.

Gli impianti previsti dal decreto di fine emergenza erano 5 ma, finora, non è partito alcun bando.

Anche l’impianto di San Tammaro, finito e mai inaugurato, la cui apertura era stata promessa per aprile non ha ancora iniziato a funzionare.

Sul versante degli inceneritori, su Napoli est, a parte la volontà di De Magistris di fermare il progetto, si attende la decisione del Tar Lazio in merito al ricorso Presentato da Asia che dovrebbe arrivare il 13 luglio.

Ma quello che più preoccupa per i prossimi mesi è la notizia che l’inceneritore di Acerra per i prossimi 3 mesi avrà una linea in manutenzione, quindi si rischia di non riuscire a smaltire la frazione secca prodotta dagli stir.

Se la frazione secca potrebbe dare problemi, a dare l’allarme sullo smaltimento in discarica della rimanente frazione è stata la commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti.

I parlamentari a valle di una visita alle discariche e impianti di trito vagliatura regionali  hanno riferito che «Tutte le discariche della Campania saranno sature nei prossimi 8 mesi e gli stir sono quasi pieni”.

A livello regionale in questi mesi non si è individuato neanche un sito e la stessa provincia di Napoli pur dichiarando la possibilità di uso delle cave per il rifiuti stabilizzato non ha presentato alcun progetto in merito.

Non ultimo poi il problema dei lavoratori dei consorzi, pagati dalla provincia ma senza una mansione. Oltre 800 dipendenti che dovranno trovare una collocazione negli impianti o nei piani della raccolta differenzia dei comuni.

Tante le questioni aperte, poco il tempo per risolverle,  ogni ente faccia vedere cosa sa fare, facendo il proprio  lavoro e collaborando con gli altri enti perché i tempi siano rispettati.

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2 risposte a Torna l’incubo della crisi rifiuti.

  1. valeria ha detto:

    Ciao Francesco, buon lavoro…dopo la “sbornia” di ieri…

  2. francescoi ha detto:

    Grazie mille…. 🙂

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